La storia è una traccia della nostra ed altrui esistenza, oltre ad essere conservazione di usi, tradizioni e costumi.
Nel corso della vita, accade che un individuo senta la necessità di venire a contatto con il reale, di sviluppare quella che viene chiamata cultura, conoscenza.
Per arrivare ad una forma di intellettualità, la persona in questione parte da basi del sapere elementari e, arricchendole con la conoscenza dei fatti passati, giunge a formulare veri e propri
concetti. La storia è la via principale del sapere, pilastro che porta con sé un bagaglio di nozioni.
L’essere umano è una creatura soggetta ad auto interrogazione, a domande e, dunque, a ricerca di risposte; è nel suo modo di essere il desiderio di prendere parte agli avvenimenti, seppure
indirettamente.
Accade frequentemente che un uomo, arrivato ad un momento della sua vita, senta il bisogno di ritrovarsi e maturare una consapevolezza di sé; la storia gli fa da insegnante.
È proprio della storia essere un grande presente, e mai solamente un passato.
Ciò sta a significare che la storia è deposito di esperienza; apprendendo il passato è più facile prendere una decisione o semplicemente farsi un’idea riguardo alle azioni presenti e
future.
La storia è un dono, fa luce al passato ed illumina il futuro.
La storiografia è una scienza, è la descrizione della storia e comprende tutte le forme di interpretazione, di trattazione e trasmissione di fatti e accadimenti della vita degli individui e delle
società del passato storico. Grazie a questa gli uomini possono arricchirsi interiormente e crescere.
La conoscenza del passato è quindi un’esperienza tipica umana, una propensione che la maggioranza degli individui si porta dentro come caratteristica tipica dell’essere, è un momento di crescita
e di acquisizione della consapevolezza di ciò che è stato e che ora sarà.
La storia rappresenta la vita, la sete del sapere e dell’apprendimento, ci completa dal punto di vista culturale e interiore rendendoci cittadini del mondo.
Percorso dalla Rift Valley, la più lunga spaccatura della crosta terrestre,
culla dell’Umanità e mosaico di decine di etnie dalle culture ancestrali, ciascuna caratterizzata da lingua, eredità, musica, danza, arte e costumi diversi, il Kenya è immerso un contesto in cui
natura e umanità si fondono dando vita a un equilibrio tutto loro. Terre selvagge, cime innevate, valli vulcaniche, spiagge bianche, deserti, acque lacustri e barriere coralline: realtà immerse
in una cultura fatta di colori, semplicità, fatica fisica quotidiana, lentezza e sorrisi.
Il Kenya annovera ben 6 Patrimoni Unesco: le Foreste Sacre dei Kaya, il Forte Jesus a Mombasa, la città di Lamu, i Parchi Naturali del Lago Turkana, il Parco Nazionale del Monte Kenya e il
sistema dei laghi della Great Rift Valley:
I dieci caratteri specifici di questo popolo, contenuti nell'opera Athâr al Bilâd del cosmografo musulmano Zakariyya al-Qazwini (1203-1283), erano stati attribuiti ancor prima dal
medico greco Galeno (129-201) e riportati dallo storico arabo Abu al-Hasan 'Ali al-Mas'udi (897-957), autore dell'opera enciclopedica Murūj al-dhahab, già due secoli prima di Zakariyya
al-Qazwini.
Zanguebar il paese degli Zanj